Il toponimo (che nella seconda parte indica chiaramente la localizzazione geografica) appare per la prima volta nell'anno 1186, quando il papa Urbano III conferma, con un documento, i territori dell'abbazia delle Carceri di Scodosia. Il 15 agosto 1216 Alice di Chatillon, vedova di Azzo VI, cede il territorio, con tutti i diritti annessi, alla famiglia degli Estensi in cambio di 800 denari veneti per poter affrancare il figlio da un debito contratto con gli usurai fiorentini. Risulta inserita, nel 1225, nel Codice Statutario della repubblica di Padova. Nel 1393 fu luogo importante per il tentativo di conquista da parte di Padova di Lendinara, Barbuglio e Cavazzana, possedimenti in mano ad Azzo, marchese di Ferrara: i padovani, infatti, costruirono un ponte di barche sull'Adige. Non risultano altre particolari notizie storiche per i periodi successivi, negli anni a venire viene assimilata alle vicende della Bassa padovana. Il patrimonio storico-architettonico non si mostra particolarmente ricco. Tra i monumenti di un certo valore artistico è l'antica chiesa, dedicata, come l'attuale, a San'Antonio Abate, che risulta già eretta e consacrata nel secolo quindicesimo, infatti viene citata in una lista vescovile del 2 settembre 1448. Una volta era importante anche l'oratorio di Sant'Andrea, in località Barchessa, ma oggi in completo stato di abbandono.
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